Archivi categoria: Diritto e Procedura Civile

Note in tema di responsabilita’ medica

La responsabilità medica è argomento complesso, nel quale confluiscono fondamentali istituti giuridici, ed ovvie esigenze di contemperamento degli interessi contrapposti e di equità.

Il percorso giurisprudenziale, lungo e difficile, spesso è solcato da decisioni nelle quali trasuda la sofferenza del giudicante, chiamato a decidere casi umanamente toccanti, alla luce di criteri normativi non sempre adeguati.

Tuttavia interprete del diritto è non solo il Giudice. Questa responsabilità compete, ad avviso della scrivente, anche all’Avvocato che deve portare nelle aule di giustizia le istanze sociali, trovando anch’egli gli argomenti giuridici di sostegno alle medesime (laddove meritevoli di tutela).

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Condanna al pagamento delle spese legali in misura superiore al valore della domanda

INAPPLICABILITA’ NELLA RECENTE GIURISPRUDENZA DEI GIUDICI DI PACE DEL COMMA 4° DELL’ART. 91, C.P.C., COME RIFORMATO DALL’ART 13, LEGGE N. 17/2/2012, N. 10, IN MERITO ALLA CONDANNA AL PAGAMENTO DELLE SPESE LEGALI

Controversa è stata, nell’ultimo anno, sulla scorta della nota nuova regolamentazione della materia dei compensi degli avvocati (d.m. giustizia 20.07.2012 n° 140) l’applicabilità ai giudizi civili dell’art. 91, comma 4°, c.p.c., aggiunto dall’art. 13 del d.l. 22.12.2011 n. 212 (conv. in legge 17.2.2012 n. 10), in merito alla liquidazione delle spese processuali, id est degli Leggi il resto di questa voce

Relazione illustrativa sullo schema di Decreto Legislativo in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione

Relazione illustrativa sullo schema di Decreto Legislativo in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione a cura dell’Ufficio del Massimario presso la Suprema Corte di Cassazione. Leggi il resto di questa voce

La responsabilità del medico per omessa informazione – Articolo di Elena Pompeo

La prestazione del medico, salve talune eccezioni, si inserisce nella categoria delle obbligazioni cosiddette di mezzi o di comportamento e ne rappresenta uno degli esempi più rilevanti. Si estrinseca quindi nella integrazione di un comportamento professionale adeguato, espressione di una diligenza non del buon padre di famiglia ma più specifica. Il mancato raggiungimento del risultato potrebbe costituire danno consequenziale alla non diligente prestazione o alla colpevole omissione della attività sanitaria. Il risultato dovuto però non si Leggi il resto di questa voce

Liquidazione del danno non patrimoniale. Onnicomprensività ed integralità del risarcimento – di Ugo Strappi

Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, nel procedere alla sistemazione della figura del “danno non patrimoniale” hanno chiaramente affermato che, in tema di danno alla persona, il riconoscimento del carattere “omnicomprensivo” del risarcimento del danno non patrimoniale non può andare a scapito del principio della “integralità” del risarcimento medesimo. Secondo le Sezioni Unite, infatti, il risarcimento del danno alla persona deve essere integrale, nel senso che deve ristorare interamente il Leggi il resto di questa voce

Temi di mediazione, arbitrato e risoluzione alternativa delle controversie (Adr) – Coordinamento scientifico del Prof. Avv. Damiamo Marinelli

Pubblichiamo, in forma completamente gratuita il primo numero de “Temi di mediazione, arbitrato e risoluzione alternativa delle controversie”, edita dalla Università degli Studi e|Campus con il coordinamento scientifico del Prof. Avv. Damiano Marinelli, cui va nostro personale ringraziamento per aver messo a disposizione dei lettori di Litis.it questo interessante volumetto in formato elettronico.

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Ricorso in riassunzione a rischio se “trascura” i principi della Corte di Cassazione

E’ inammissibile se chi lo propone non tiene conto delle motivazioni espresse dai giudici di legittimità

Riassumere un giudizio non rispettando il principio di diritto espresso dalla Corte di cassazione può avere spiacevoli conseguenze. Laddove, infatti, tale principio non venga rispettato e non venga quindi proposto in sede di riassunzione, potrà seguire l’inammissibilità dello stesso ricorso.
Facciamo un esempio operativo, basato su un precedente della Corte di cassazione.
Con la sentenza 16062/2009, la Corte suprema, nell’ambito di un giudizio relativo alla cessione di un immobile con obbligazione solidale tra cedente e cessionario, considerato “che nel caso sussiste quel vincolo di collegamento determinato dalla dipendenza di comune fattore, che, in presenza di simultaneus processus nel Leggi il resto di questa voce

Criteri per la liquidazione giudiziale delle spese al difensore in sede civile: Parametri

di Giorgio Vanacore

A) Se è pacifico, presso gli operatori, che il potere del giudice di merito di liquidare ex art. 91 c.p.c. le spese e gli onorari di difesa è discrezionale, non si deve dimenticare che a mente di costante giurisprudenza della S.C., ai fini della liquidazione degli onorari spettanti all’avvocato per l’individuazione del valore della causa occorre avere come riferimento il generale principio della proporzionalità ed adeguatezza all’opera professionale prestata effettivamente, quale desumibile dall’interpretazione sistematica dell’art. 6, primo e secondo comma, della Tariffa per prestazioni giudiziali in materia civile, amministrativa e tributaria (Cass. civ. 3 luglio – 11 settembre 2007 n. 19041/07, in Guida al diritto n. 47/2007, pag. 42).
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Domanda cautelare in corso di causa: rapporti con la causa di merito

di Giorgio Vanacore

Ai fini della proponibilità di una domanda cautelare in corso di causa ai sensi e per gli effetti dell’art. 669 – quater c.p.c., si richiede comunemente che gli elementi distintivi della causa di merito e di quella cautelare siano gli stessi.
Le due cause devono avere, cioè, identità non solo di parti, ma altresì di causa petendi e petitum.

In proposito, leggansi in giurisprudenza:

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L’autorità di “cosa giudicata” del giudizio penale nel processo civile cd “di danno” ed effetti della sentenza penale all’interno del giudizio civile.

Commento a Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza del 25 febbraio 2010, n. 4549. di Samantha Mendicino

1) Il fatto
Il sindaco di un Comune chiedeva ed otteneva da detto Ente: dapprima, una concessione edilizia gratuita per la costruzione di un capannone per scopi zootecnici; successivamente, sempre a titolo gratuito, una concessione di variante; infine, addirittura godeva di un contributo, erogato dalla regione Molise, in relazione sempre alla stessa costruzione. Caso vuole che, in merito all’intera vicenda, vengano condotte delle indagini, disposte dalla Procura della Repubblica localmente competente, che evidenziavano una serie di comportamenti illeciti culminanti nel reato di truffa, con artifici e raggiri, finalizzata ad ottenere tale contributo regionale. In pratica, si contestò, principalmente, che il sindaco era sì un coltivatore diretto ma non anche un imprenditore agricolo, qualifica, invece, richiesta ai fini del rilascio sia delle concessioni edilizie sia del contributo.

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